Emergenze

Le emergenze e le conseguenti situazioni di crisi rappresentano un fattore di stress psicologico che mettono l’individuo e la comunità in uno stato di vulnerabilità.

L’emergenza è un’improvvisa difficoltà, una circostanza imprevista, che richiede di attivare risorse psicologiche ed emotive.

Nell’emergenza salta la routine. L’emergenza può essere improvvisa, inattesa, violenta. Nell’emergenza si perdono i “riti di passaggio” ciò a cui si è abituati e “le regole”.

Approfondiamo

Situazione tipica

“Mio figlio ultimamente ha ricominciato a svegliarsi di notte dopo aver fatto brutti sogni. Gli capitava durante il lockdown, ma con la ripresa della scuola materna sembrava essere così sereno. A volte mi chiede se arriverà anche da noi la guerra e se dovremo scappare come il suo compagno ucraino appena arrivato”.

Per emergenze si possono intendere eventi di grande dimensione collettiva, che coinvolgono direttamente un’ampia parte della popolazione (come è stata la pandemia da Covid-19), ma anche circostanze più circoscritte ma ugualmente impattanti (incidenti stradali o sul lavoro, aggressioni, maltrattamenti).

Anche il conflitto scoppiato in Ucraina ha avuto un forte impatto psicologico sulla nostra comunità, con conseguenze anche di tipo economico da gestire ed elaborare (aumento dei prezzi del carburante e dell’energia, perdita o calo del lavoro in alcuni settori, difficoltà a far fronte alle principali spese).

Descrizione del fenomeno

Quando si verifica un evento critico, le persone possono sentirsi vulnerabili e impotenti, sentendo di non avere il controllo su quanto è accaduto e accadrà.

L’impatto psicologico di un evento emergenziale può colpire tutti gli individui, senza differenze di età, sesso o condizione sociale, ma sicuramente i bambini risultano essere più vulnerabili alle conseguenze post traumatiche. In particolare i genitori e chi si prende cura dei bambini sentono ancora più forte il bisogno di trovare delle strategie o degli strumenti per comprendere ciò che sta accadendo e per parlarne nel modo giusto con i più piccoli.

Per questo è importante che il supporto vada indirizzato principalmente ai genitori, ai caregiver e agli educatori, per gestire al meglio le possibili reazioni emotive dei bambini (paure improvvise, ansie, incubi notturni, disegni particolarmente rappresentativi, domande o silenzi).

Tutte le reazioni psichiche ed emotive sono di per sé normali, mentre è l’evento specifico a non essere “normale”.

Cosa possono fare i genitori per prevenire

Gli adulti di riferimento si trovano a dover attivare maggiori risorse personali pur essendo loro stessi i primi ad essere stati colpiti e aver subito gli effetti psicologici, fisici e materiali degli eventi emergenziali.

Fondamentale è l’attivazione di misure di supporto a misura di bambino, nella logica della loro protezione, tenendo conto anche di aspetti trasversali come la disabilità o aspetti etnici per una maggiore tutela dei gruppi a maggiore rischio.

E’ importante parlare e rispondere alle loro domande dei bambini, con le “parole giuste”, parlare con loro, “ascoltare” i loro disegni permettendo loro di esprimere e sintonizzarsi con le emozioni.

A chi chiedere aiuto in caso di necessità

E’ importante attivare interventi di protezione dei bambini con un focus sull’ambito educativo e psicologico oltre che sanitario. Interventi a misura di bambino che lo aiutino a ristabilire il normale percorso di sviluppo evolutivo, ad elaborare e ridurre livelli dannosi di stress legati agli eventi, apprendere strategie comuni per affrontare le difficoltà.

Fondamentale l’attenzione ai servizi educativi per la pianificazione dell’emergenza, per supportarli a mantenere la funzione di continuità educativa in emergenza e ridurre al minimo l’interruzione della didattica in modo da poter contribuire a rafforzare la resilienza favorendo il ritorno alla normalità.

Il supporto risulta fondamentale anche oltre il “pronto soccorso emotivo” nelle prime fasi, in ragione degli effetti a lungo termine che dovessero risultare dall’esperienza vissuta.

Tra gli strumenti a disposizione dei genitori e dei servizi per la prima infanzia c’è la consulenza psicoeducativa dell’equipe di Nidoinsieme, attivata in risposta alla pandemia Covid-19 e che ha offerto un supporto prezioso alle famiglie e agli educatori dei servizi per la prima infanzia rispondendo a numerose richieste di aiuto e affiancando con consulenza psicoeducativa dirigenti, insegnanti e genitori, alle prese con ansie, traumi e difficoltà causate dalla pandemia e non solo.

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