Quando le attenzioni sono troppe

L’ennesima festa! 

L’ennesima festa di compleanno: un pomeriggio da affrontare insieme per Federica e Lorenzo, ma è quando Federica propone di portarci Simo da sola che Lorenzo le ricorda come basti un compleanno per perdere il controllo…

Virus Invaders

Sta arrivando l’autunno e Federica si sta preparando per proteggere Simone da possibili febbri, raffreddori e influenze, forse però ha un po’ esagerato…

nido insieme

Parola all’esperto: 

Simona Maria Agosti

 

Simona Maria Agosti, psicologa della ASST Santi Paolo e Carlo, in questo suo intervento ci parla dell’importanza della costruzione di un legame di attaccamento sicuro con il proprio bambino e come sia importante che questa relazione non sfoci nel versante dell’ipercura. Spiegandoci il significato di questo termine, ci illustra anche i fattori di rischio e la rete dei servizi esistenti sul territorio a supporto dei neogenitori.

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Parola all’esperto: 

Paolo Grampa

 

Lo psicologo e psicoterapeuta Paolo Grampa, socio di Associazione Alice Onlus, parlando del fenomeno dell’ipercura spiega che il primo passo fondamentale per i genitori è poter sviluppare un giusto grado di allarme connesso agli eventi di vita del figlio, imparando a discriminare tra preoccupazione, ansia, allerta. Confrontarsi con altri genitori e rivolgersi per un consiglio al proprio pediatra può essere di aiuto nel caso si vivano situazioni di stress ed eccessiva preoccupazione per il proprio figlio.

Approfondiamo

Situazione tipica

I genitori iperaccudenti sono coloro che non accettano che il proprio bambino non venga valorizzato a sufficienza da parte delle educatrici (esposizione lavoretti in classe, riconoscimento di obiettivi raggiunti…).

Sono i genitori che, quando il figlio non sta bene pensano che sia sicuramente il caso di andare dal pediatra a far valutare il figlio, anche se sospettano che il medico liquiderà il tutto dicendo che le loro preoccupazioni sono esagerate e attiverà delle cure casalinghe, non sempre corrispondenti alle indicazioni mediche.

Sono quei genitori che si trovano a fare spesso il pensiero “Facile parlare quando non si hanno figli o quando il figlio in questione non è il proprio. Per fortuna ci siamo noi a difenderlo”.

Descrizione del fenomeno

Si potrebbe riassumere i comportamenti di ipercura attraverso il detto popolare il troppo stroppia. Rientrano infatti in tale categoria di violenza e abuso tutti i casi in cui i genitori offrono “cure” eccessive, qualitativamente o quantitativamente, al loro figlio.

La forma più importante ed evidente di tale patologia è la Sindrome di Münchhausen per procura. Tale sindrome è un disturbo mentale che affligge genitori o tutori li spinge ad arrecare un danno fisico al figlio per farlo credere malato e attirare l’attenzione su di sé. Chiaramente questa patologia è una forma di abuso in cui il bambino rischia seri danni fisici e psicologici e, spesso, la vita proprio perché i genitori non valutano correttamente il loro comportamento e cercano di ricreare una situazione di cure e presa in carico del bambino da parte di altri. Rimangono fortemente turbati se egli riporta danni molto gravi o muore.

Esistono però altre forme di ipercura patologiche che sono state identificate e classificate quali il Doctor shopping per procura e la Sindrome da indennizzo per procura.

Cosa possono fare i genitori per prevenire

Il primo passo fondamentale è poter sviluppare per i genitori un giusto grado di allarme connesso agli eventi di vita del figlio, imparando a discriminare tra preoccupazione, ansia, allerta.Confrontarsi con altri genitori, per poter confrontare il proprio stile educativo e ricevere rimandi circa il proprio agire

Formarsi e informarsi sui professionisti e sulle strutture che possono rispondere ad eventuali dubbi circa la salute o le fatiche sospettate nei figli.

A chi chiedere aiuto in caso di necessità

Chiedere il supporto delle altre figure educative (insegnanti, baby-sitter, nonni…) e delle istituzioni pedagogiche come la scuola;

Chiedere colloqui con pedagogisti, psicologi, pediatri nel caso in cui non ci si percepisca in grado di farcela da soli.

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