Non è solo alimentazione

Arriva l’aeroplanino

Federica si fa mille domande…perché Simo oggi non mangia? in cosa ho sbagliato? Dovrei preparargli qualcosa di diverso? Per trovare una soluzione arriva fino ad imbarcarsi in una difficile missione aerea…

nido insieme

Parola all’esperto: 

Graziella Cattaneo

Graziella Cattaneo, Infermiera pediatrica ASST Niguarda, ci spiega nel suo video che l’inizio dell’alimentazione solida è un periodo di grande cambiamento per il bambino e per i genitori. È importante che i genitori siano informati sul tipo di alimento più indicato per il loro bambino, come prepararlo e in che formato porzionarlo perché il bambino possa partecipare attivamente al momento del pasto.

nido insieme

Parola all’esperto: 

Viviana Giorgetti

Viviana Giorgetti, Psicologa dell’ATS Città Metropolitana di Milano, racconta nel video che la relazione che si instaura fra genitore e bambino attraverso l’alimentazione è molto importante portando con sé anche l’atto del nutrimento affettivo. Imparando a riconoscere e a differenziare i diversi stati emotivi dei bambini, i genitori potranno evitare che il cibo venga utilizzato come strumento compensativo.

Approfondiamo

I dubbi dei genitori

Il pediatra mi ha detto che con il latte dovrebbe prendere almeno 200g a settimana, questa settimana è stato sempre attaccato, ma ne ha presi solo 180…vuol dire che non ne ho abbastanza!

Il pediatra mi ha detto che alla sua età, dovrebbe prendere solo 180ml di latte a pasto, ma lei ha sempre fame e se poi non cresce abbastanza?

Oggi avrebbe dovuto mangiare la pastina con il pesce al vapore e le carote, ma ha lasciato a metà il secondo…devo fargli qualcos’altro o morirà di fame!

Ieri sera ha mangiato ben 16 cucchiai di pasta, oggi solo 10, starà bene? Avrà mangiato abbastanza?

Oggi al nido guardavo gli altri bambini, sono tutti cicciottelli e la mia, invece, è la più magra di tutte…vuol dire che non la sto nutrendo bene, forse dovrei darle altro!

Mia figlia non mangia mai quello che le preparo, però al nido e dai nonni mangia sempre tutto. Ce l’ha con me!

Preparare i pasti a mio figlio è una vera tortura! Non mangia mai nulla di nuovo e io devo sempre avere pronta un’alternativa, così finisce a mangiare sempre le solite quattro cose!”

Preparare i pasti a mio figlio è una vera tortura! Ha sempre fame anche quando ha appena finito di mangiare il suo pasto, così io devo sempre avere altro da dargli perché ho paura che non abbia mangiato abbastanza.

Quando è al nido o con me mangia solo prodotti biologici e frutta, ma quando va dai nonni è un continuo dargli merendine, biscotti e caramelle, così poi a cena non mangia nulla. Non riesco a farmi ascoltare!

Ogni volta che mio figlio si mette a piangere non c’è verso di farlo smettere se non dandogli un biscotto o un grissino. Almeno così smette di fare i capricci, non riesco proprio a dirgli di no.”

Ho sempre in borsa un pacchetto di patatine, biscotti o dolcetti, perché almeno quando fa i capricci perché ha fame posso allungargli qualcosa. A tavola non mangia quasi nulla, almeno così sono sicura che non digiuni del tutto. 

Riflessioni sul tema

I parametri di crescita fisica sono dati che il pediatra controlla e verifica nel corso delle visite filtro. Nel ruolo di genitore è importante concentrarsi maggiormente sul nutrimento affettivo che l’allattamento al seno/con latte artificiale trasmettono. Il contatto fisico aiuta a costruire la relazione e contribuisce alla creazione di un buon legame di attaccamento.

L’alimentazione dei piccolissimi è un tema estremamente delicato oltre che foriero di preoccupazioni su una possibile cattiva gestione educativa da parte di genitori e adulti di riferimento.  L’alimentazione è il primo atto di cura richiesto ai genitori e, in caso sia di allattamento artificiale sia di allattamento naturale, non è facile comprendere gli stati d’animo del bambino perché il neonato, semplicemente, non parla, ma piange!

A questo si aggiunga il fatto che il peso del neonato costituisce uno dei parametri con cui si valuta la sua salute (ma ce ne sono altri e i pediatri li conoscono e li comunicano). Quando un figlio non cresce di peso o cresce troppo il genitore vive un inconsapevole senso di inadeguatezza alimentato da un dialogo interno (“Se non mangi non sono bravo; Se non ti nutro a sufficienza non ti amo a sufficienza; Se non mangi è colpa mia; Se non mangi non mi vuoi bene”). 

Lo svezzamento è una tappa fondamentale per una buona educazione alimentare e costituisce una delle prime possibilità di esplorare il mondo attraverso nuovi sapori e nuove consistenze. I genitori guidano i figli in questo percorso di scoperta perché possono inserirsi nella relazione offrendo la sperimentazione di nuovi sapori e dando sostegno alle emozioni legate alla scoperta.

Ogni bambino è differente ed è capace di autoregolarsi. Se tutti i parametri che verifica il pediatra sono in linea e il bambino è comunque dinamico nel gioco, significa che il suo fabbisogno alimentare è soddisfatto.

L’alimentazione nei primi anni di vita è ancora una scoperta: il bambino ha la necessità di sperimentare e iniziare a costruirsi il proprio gusto personale. Meglio concentrarsi sul comprendere le esigenze affettive del bambino, che non richiede per forza l’alimento, ma la presenza del genitore. I genitori, grazie alle loro capacità di osservazione e di relazione con il proprio bambino, possono imparare a distinguere i bisogni fisiologici da quelli affettivi e imparare a restituire ai figli questi importanti significati. È importante insegnare ai propri figli, fin da piccolissimi, l’importanza di una sana e corretta alimentazione per limitare la possibilità di patologie che l’OMS segnala, quali, ad esempio, obesità infantile, diabete di tipo 1 con esordio in età pediatrica e disturbi della condotta alimentare.

Suggerimenti

Si possono adottare alcuni accorgimenti per avviare per rassicurare il bambino ed educarlo ad un’alimentazione sana ed equilibrata evitando che il cibo rivesta per lui una funzione compensatoria:

  • Affidarsi e confrontarsi con il pediatra di riferimento per l’impostazione delle regole della buona alimentazione fin dal periodo dello svezzamento, per quanto riguarda quali siano gli alimenti e le dosi adeguate all’età.
  • Imparare a riconoscere e a differenziare i diversi stati emotivi dei bambinie non utilizzare il cibo come metodo compensativo o supportivo. La conoscenza avviene nella relazione e nel confronto con le educatrici e con gli altri genitori.
  • Creare un ambiente sereno e accogliente durante il pasto.
  • Evitare di avere sempre in borsa o in tasca qualcosa di buono sgranocchiare: il cibo non è il sostituto dell’affetto.
  • Confrontarsi con gli educatori del nidoper costruire insieme delle strategie di condivisione di informazioni e gestione legate all’alimentazione del bambino all’interno dell’asilo nido.
  • Ricordare che lo sviluppo del figlio procede non per forza in maniera lineare e progressiva, ma alcune fatiche sono preventivabili e le preoccupazioni sono spesso la misura dell’attenzione verso i propri figli.
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