Sebbene spesso si pensi al bullismo come a comportamenti aggressivi degli adolescenti, le ricerche mostrano che episodi di bullismo iniziano a manifestarsi già nella scuola dell’infanzia e nella primaria, seppure in forme meno evidenti.
Questi episodi riguardano spesso bambini con fragilità socio-emotive, cioè bambini che faticano a gestire le emozioni e a comprendere quelle degli altri. Per questo motivo è auspicabile intervenire precocemente focalizzando l’attenzione proprio sullo sviluppo delle competenze socio-emotive nei bambini di fascia 0-6 anni.
Perché è importante sviluppare le competenze emotive già in età prescolare
Le competenze socio-emotive, che lo psicologo Daniel Goleman definiva con il termine “intelligenza emotiva” (Goleman, 1995) confermando l’intreccio tra diverse componenti (percettive, cognitive ed emotive), sono definibili come «un’abilità che spazia dal riconoscere le emozioni in sé e negli altri, al provare empatia e partecipazione emotiva per le vicende altrui, all’esprimere emozioni in base alle regole di esibizione della cultura di appartenenza, al conoscerne le cause che le provocano, all’essere in grado di auto ed etero-regolarle, fino a saperle nominare usando un appropriato lessico emozionale» (Grazzani e Ornaghi, 2013).
Già a partire dai 18 mesi, i bambini iniziano a sviluppare le basi delle competenze emotive attraverso il gioco simbolico, dove “fanno finta” di essere qualcun altro o di trovarsi in situazioni diverse dalla realtà. Questo tipo di gioco li aiuta a mettersi nei panni degli altri e a immaginare prospettive differenti dalla propria.
Studi e risultati sui programmi socio-emotivi per la scuola dell’infanzia
Alcuni studi confermano l’effettiva efficacia di training socio-emotivi nei bambini della scuola dell’infanzia. Ad esempio, Ornaghi ed altri (2016) hanno utilizzato la procedura dei giochi linguistici per incrementare la comprensione della mente emotiva in bambini di età̀ prescolare. Il gruppo di studio ha superato in maniera migliore le prove di comprensione emotiva e cognitiva rispetto al gruppo di controllo.
In altre ricerche emerge come le competenze socio-emotive siano positivamente correlate con un maggior numero di comportamenti prosociali altruistici e con una predisposizione a creare legami di amicizia.
Questi studi, ancora molto limitati, costituiscono lo spunto per mettere in atto protocolli di potenziamento delle abilità socio-emotive, integrabili nella progettazione didattica per la fascia 0-6. I training socio-emotivi possono diventare un alleato nella sperimentazione di interventi di prevenzione del bullismo e consentire di ridurre il ricorso ad interventi riparativi o di riduzione del danno, necessari a seguito di azioni già marcatamente antisociali tipiche dell’adolescenza e della preadolescenza.
Link di approfondimento:
- Il ruolo della prevenzione al bullismo nella progettazione per la scuola dell’infanzia
- Bullismo: relazioni interpersonali e affettività
- L’educazione e la prospettiva del “rispetto dei generi” quale strumento per contrastare la violenza e il bullismo
- Lo sviluppo della condotta aggressiva: indagine descrittiva del bullismo a scuola