Immagini per spiccare il volo, pagine per andare in profondità. L’esperienza della cooperativa Comin con l’utilizzo di Albi illustrati nei percorsi di sostegno alla genitorialità.

Un albo illustrato è molto più di un libro per i più piccini; è l’incontro tra immagini e parole (non molte, attentamente selezionate, talvolta addirittura assenti come nei silent book), un’esperienza spiazzante in grado di parlare a ciascuno, di accendere emozioni; può essere un importante strumento da proporre a  tutte le età, da leggere o da ascoltare,  perché sa fare sintesi preziosa di esperienze ed emozioni molto potenti, perché utilizza linguaggi e codici comunicativi in grado di toccare e far risuonare le corde di ciascuno.

Comin, nell’esperienza maturata all’interno dei servizi integrativi zerotre (rivolti a famiglie con bambini dagli zero ai tre anni), ha sviluppato un’ampia competenza nella gestione di interventi a sostegno della genitorialità realizzando e gestendo  gruppi di genitori e bambini all’interno dei quali l’albo illustrato si rivela uno strumento di lavoro straordinariamente potente ed immediato.

“Nel momento stesso in cui dubitate di poter volare, cessate anche di essere in grado di farlo”

Queste parole sono state scritte da Sir James Matthew Barrie e pronunciate da un personaggio popolare e caro al mondo intero: Peter Pan.

È esattamente questo quello che accade quando si cresce, si perde creatività, intesa come capacità di superare una difficoltà in maniera fantasiosa, magica e poco razionale. I bambini credono realmente che il bacio di una persona a loro cara possa curare una dolorosissima ferita, e nella loro convinzione che il dolore cessa di esistere, scomparendo quasi come per magia.

Diventare genitori è indubbiamente un evento che porta gioia nella vita delle persone che accolgono il nascituro, la bellezza però può indubbiamente manifestarsi in molteplici forme ed essere altresì spiazzante. Affrontare un percorso fatto di nuovi equilibri da ricostruire e ruoli da accettare, dove paure e stanchezza spesso prevalgono, rappresenta una sfida complessa. A questa, si aggiungono frequentemente sentimenti di inadeguatezza, solitudine e contrastanti emozioni che coesistono e si intrecciano. Non si può inoltre ignorare l’imperativo della “prestazione” che oggi, più che mai, spinge a essere costantemente la versione migliore di sé stessi, anche quando si è fragili e affaticati.

Se guardassimo alle difficoltà con il medesimo approccio dei bambini le soluzioni potrebbero essere infinite e nel contempo semplici, ma ricche di significato e importanza: correre scalzi in un prato verde e fiorito, mangiare un gelato o chissà quale altra stranezza golosa, urlare così tanto da vomitare fino l’ultimo goccio di rabbia e frustrazione per ritrovare la pace, per dedicarsi al recupero. Ma non è così, il nostro approccio poco magico perpetua e si evolve in azioni molto razionali.

È dalla frase di Barrie che nasce l’idea e prende l’avvio la proposta realizzata da Comin: ritornare a pensare di poter volare, mantenendo uno sguardo incantato ma nel contempo adeguato all’età. L’albo non viene soltanto letto, ma raccontato e recitato: la voce, con il suo tono, diventa una sorta di carezza preziosa. Man mano che si sfogliano le pagine, le illustrazioni, con la loro bellezza, arricchiscono l’esperienza, accompagnando in un viaggio che, pagina dopo pagina, ci permette di ritrovarci e di esplorare nuovi significati.

Immagini per spiccare il volo, gli albi illustrati usati da COMIN 

I nostri percorsi prendono avvio con la lettura, che spesso assume la forma di una narrazione quasi teatrale, per poi proseguire con laboratori sensoriali progettati in modo diversificato e prevedendo altresì un tempo dedicato al pensiero, alla riflessione e al confronto tra gli adulti. Questi laboratori offrono l’opportunità di sperimentare giocando, immergendosi in attività che stimolano la creatività, il movimento, e sostengono il legame affettivo e relazionale attraverso l’esperienza e il contatto fisico. L’albo illustrato, in questo scenario, rappresenta un elemento centrale, una guida nelle esperienze condivise, offrendo un contesto sicuro e stimolante sia per i genitori sia per i figli.

Nei percorsi che Comin realizza la funzione dell’albo è duplice e parallela: da un lato supporta la riflessione e il confronto tra gli adulti in una dimensione di gruppo che privilegia lo scambio e il confronto, accompagnati da figure educative,  toccando molteplici tematiche – talvolta anche molto profonde e delicate come il lutto, l’abbandono, la solitudine, il senso di inadeguatezza – raggiungendo in  modi e con sfaccettature differenti la storia di ciascuno e favorendo la costruzione di chiavi di lettura condivise;  dall’altro permette ai bambini e alle bambine, oltre a favorire lo sviluppo di competenze, di condividere esperienze emotive e sensoriali  significative con i propri genitori.

La magia di un albo illustrato raccontato direttamente da Paola, una mamma dei nostri laboratori.

Chronos, il tempo tiranno, si contrappone ad Aion, il tempo infinito.

“Aion è un bambino che gioca”, diceva Eraclito.

Quando leggo un albo illustrato ai miei figli, sono così rapiti, così intensamente concentrati in quello che stanno facendo che diventano la rappresentazione perfetta del tempo che non passa, che non ci insegue, che non ci tocca. Un tempo eterno e sacro.

Si sa che la lettura ad alta voce, fin dalla prima infanzia, è una pratica che migliora le competenze linguistiche e cognitive nei bambini e soprattutto rafforza il legame coi genitori. Regala momenti di intimità e di condivisione difficilmente raggiungibili in altro modo. Come se il “piccolo” sentisse che chi legge è qui con lui, si diverte con lui, si dedica a lui.

Può anche capitare però di trovare un albo e non sapere come leggerlo, quale sia il tono giusto o l’interpretazione corretta. E lo si mette da parte.

A me è capitato con Tararì Tararera.

Quando l’ho visto leggere a mia figlia da un’altra persona, con delle competenze, ho capito che era meraviglioso!

E allora
Tararì tararera… sesa terù di Piripù: Piripù Pà, Piripù Ma, Piripù Sò, Piripù Bé e Piripù Bibi

per la prima volta è suonato                      

C’era una volta… la famiglia dei Piripù: papà Piripù, mamma Piripù, la sorella Piripù, la bimba Piripù e il piccolo Piripù.

È la storia del piccolo Piripù che scappa perché escluso dalla raccolta della frutta e si addentra nella foresta a caccia di guai. A volte per risolvere un problema ci vuole un disastro.

La musicalità delle parole trascina via il concetto, porta in vita l’immagine e moltiplica le possibilità di immaginare e sognare.

Altro che baby-talk!

 

 

 

BREVE BIBLIOGRAFIA CON SUGGERIMENTI DI LETTURA

A caccia dell’orso di Michael Rosen e Helen Oxenbury

Cane nero di Levi Pinfold

La baceria di Felice di Cristiana Sorano

Il gioiello dentro me di Anna Llenas

I cinque malfatti di Beatrice Alemagna

Urlo di mamma di Jutta Bauer

La scatola di Isabella Paglia

Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo di Charlie Mackesy

A più tardi di Jeanne Ashbè

Le cose che passano, Beatrice Alemangna

Io gomitolo tu filo, Alberto Pellai

Il buco, Anna Llenas

L’albero, Shel Silverstein

La prima volta che sono nata, V. Cuvellier e C. DUTERTRE

 

 

 

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