L’alimentazione al nido

L’alimentazione al nido

Il momento del pasto al Nido d’Infanzia rappresenta l’occasione di una nuova convivialità per i bambini e dunque una valida esperienza dello “stare a tavola” in cui tradizioni alimentari ed utilizzo dei cinque sensi si fondono e si condividono con il gruppo dei pari e con la maestra.

Nel link di seguito: Documento di indirizzo per l’elaborazione dei menù nei Nidi d’Infanzia
Pappa al Nido

Anche al Nido è possibile stimolare la curiosità e far scoprire al bambino cibi e sapori nuovi, guidandolo in un percorso di esperienze gustative che potranno condizionare le sue scelte da adulto. 
Proprio per la valenza educativa del pasto, è importante che le figure professionali coinvolte siano concordi nel non porre eccessiva preoccupazione rispetto alle quantità consumate ma siano attente a instaurare un buon rapporto con il cibo e evitare ogni rigidità eccessiva. Il cibo per un bambino diventerà un valore positivo solo se rappresenta “qualcosa di buono”, da assimilare liberamente e respingere altrettanto liberamente, quando non piace o semplicemente non se ne ha voglia.
In quest’ottica è importante che gli educatori lavorino in sinergia con la famiglia per garantire un giusto equilibrio tra gli aspetti igienico-nutrizionali e la sfera emotiva.
Un aspetto che a questo proposito deve essere sottolineato riguarda la stigmatizzazione del peso e delle forme corporee che a volte inizia già in età pediatrica con ripercussioni che possono durare tutta la vita e per questo deve essere contrastata, cominciando proprio dalla famiglia, dagli educatori e professionisti sanitari che si occupano dei bambini nei primi anni di vita.
Il commento sulla figura fisica sia per magrezza che per eccesso ponderale con battute,
nomignoli o commenti quali ad esempio “sei cicciottello o magrolino”, così come i commenti sulla porzione consumata devono essere evitati, in quanto enfatizzano l’attenzione sul cibo e sull’ aspetto fisico perpetuando rappresentazioni mentali stigmatizzanti e giudicanti.

Di seguito alcuni accorgimenti per facilitare un rapporto sano col cibo al Nido:

  • coinvolgere il bambino nella preparazione della tavola e in ciò che gli verrà proposto;
  • lasciarlo giocare con frutta, verdura, cereali ecc. facendo attenzione che eventuali cibi ingeriti abbiano una forma e un taglio sicuri per il rischio soffocamento da cibo.
    Linee di indirizzo per la prevenzione del soffocamento da cibo in età pediatrica
  • condividere in allegria il momento del pasto (si parla, si ride, si scherza tutti insieme);
  • raccontare storie anche inventate dai bambini sul cibo con approccio fantastico e
    creativo;
  • sensibilizzare all’uso dei cinque sensi con il cibo;
  • laboratori di cucina in classe dove possono sperimentare liberamente, tenendo presente le buone prassi di igiene degli alimenti e compatibilità con allergie/intolleranze.

in collaborazione con:
Unità Operativa Igiene degli Alimenti e Nutrizione (UOCIAN)
Ats Milano – Nutrizionesianmi@ats-milano.it

L’alimentazione nei primi 1000 giorni di vita del bambino.

L’alimentazione nei primi 1000 giorni di vita del bambino.

L’importanza della cura della relazione nelle buone abitudini alimentari nei primi 1000 giorni.

Per un neonato il cibo rappresenta qualcosa di vitale sia fisiologicamente che emotivamente. L’ appetito è l’espressione di un bisogno che non si limita a soddisfare la fame, ma riguarda anche gli aspetti più profondi della vita affettiva. La madre o il caregiver che offrono il pasto sono una occasione d’incontro dove il mangiare e comunicare sono inseparabili: il cibo non soddisfa solo un bisogno primario, ma risponde anche al bisogno di cura, scambio e affetto. Il rapporto cibo-emozioni nasce dalle primissime fasi della vita e mantiene forti valenze psicologiche per tutta l’esistenza di un individuo.

All’inizio della vita, durante l’allattamento, il bambino vive una forte identificazione fra il nutrimento e la figura materna e l’alimentazione continua ad essere il riflesso del loro legame. Cibo e alimentazione sono quindi importanti per lo sviluppo sia fisico che della dimensione sociale e psicologica del bambino.

L’alimentazione del proprio figlio è da sempre una delle principali preoccupazioni di un genitore. Cosa mangia, quali cibi sono più sani e giusti per lui, quali sono le scelte migliori. Corrette abitudini alimentari fin dalla primissima infanzia sono importantissime per la crescita dei più piccoli e gettano le basi per la salute futura.

Le evidenze scientifiche confermano che i primi 1000 giorni di vita sono fondamentali per un adeguato sviluppo fisico e psichico e molti interventi realizzati con tempestività in questa primissima finestra temporale – in particolare le corrette scelte
alimentari – portano a risultati di salute positivi nel breve, medio e lungo termine per il singolo individuo e per la collettività.

Il momento del pasto rappresenta uno dei rituali più importanti della nostra quotidianità e per i più piccoli è un eccezionale momento di scoperta: colori, sapori, consistenze e forme nuove arricchiscono le loro conoscenze gustative e cognitive. Questo processo di sviluppo del gusto, e quindi delle preferenze che guideranno le sue scelte alimentari negli anni, comincia già con l’alimentazione materna in gravidanza e prosegue con l’allattamento e l’alimentazione complementare.

(Leggi: Consensus sull’Alimentazione in età fertile, gravidanza e allattamento e brochure allattamento)

Per questi motivi i genitori e i caregivers dovrebbero conoscere i principi di una sana
alimentazione e proporre fin dalle prime pappe e durante i primi anni di vita un’ampia varietà di alimenti. Sarà l’esposizione precoce e ripetuta a questa varietà di sapori, profumi e consistenze adeguate alle capacità di masticazione del bambino a facilitare la familiarizzazione con gusti nuovi.

Per un genitore è importante sapere che non ci sono tappe obbligate, ma accorgimenti da seguire per trasmettere il valore positivo e piacevole del cibo e soprattutto far sentire che siamo presenti e lo amiamo.

Brochure per i genitori “W la Pappa”

Qui di seguito alcuni punti essenziali per permettere al bambino una armonica relazione col cibo:

  • Offrire al bambino alimenti salutari nella giusta varietà e consistenza;
  • non utilizzare il cibo come premio o punizione: le emozioni del genitore e del bambino sono un punto molto importante che pone le basi del rapporto con il proprio figlio;
  • strutturare modalità e tempi dei pasti in modo che il bambino acquisisca abitudini di regolarità nell’assunzione;
  • i periodi di disappetenza non sono un problema: ci sono fasi della crescita in cui è fisiologico che il bambino mangi meno, e magari cresca meno, per riprendere poi il suo appetito abituale. Se, invece, il bambino mangia troppo e chiede sempre qualcosa in più probabilmente sta considerando il cibo una consolazione;
  • adottare un atteggiamento permissivo sulle iniziative del bambino sul cibo in modo da lasciargli i suoi spazi di libertà, di piacere e di gioco, crescendo il cibo diventa il simbolo non solo del legame, ma anche del progressivo e salutare distacco;
  • molti bambini sembrano insofferenti agli aiuti: vogliono proprio mangiare da soli e si appassionano al cibo come a un nuovo gioco. E’ bene lasciarli fare: se si impediscono questi primi tentativi di autonomia, è probabile che gli passi la voglia di provare. Per un bambino giocare col cibo è il suo modo di imparare, di fare esperienza;
  • se il bambino rifiuta il pasto che gli viene offerto, i genitori non devono preoccuparsi, mostrarsi feriti, rifiutati o delusi, né preparare loro un’alternativa. Forzare il bambino a mangiare determina un effetto opposto col risultato di prolungare nel tempo difficoltà alimentari altrimenti passeggere;
  • se è naturale partecipare con piacere alla gioia del bambino quando mangia con appetito quello che abbiamo preparato per lui, dovrebbe esserlo altrettanto accondiscendere ai suoi segnali di autonomia quando rifiuta qualcosa che gli sembra cattivo, che non gli piace. In questo caso non utilizzare tv, giochi, video nel momento del pasto per distrarlo ne insistere per far finire ciò che ha nel piatto.

in collaborazione con: 
SC Igiene degli Alimenti e della Nutrizione – SianMi@ats-milano.it

Saga – Un servizio per le giovani mamme a Milano

Saga – Un servizio per le giovani mamme a Milano

Il Servizio d’Accompagnamento alla Genitorialità in Adolescenza (SAGA) dell’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano è una preziosa risorsa per le mamme più giovani. Psicologhe e neuropsicomotriciste sono le figure professionali che compongono il servizio che fornisce ormai da diversi anni un intervento di qualità, frutto del lavoro di un’équipe specializzata e attenta alle necessità delle ragazze che a questo si rivolgono.

In questo video puoi conoscere meglio il percorso di sostegno per le giovani mamme, che può iniziare durante la gravidanza per prepararsi meglio al parto e proseguire nei primi due anni di crescita del bambino, una fase spesso difficile da affrontare senza esperienza. Il servizio è accessibile senza prenotazione al polo San Carlo e al San Paolo, ed è completamente gratuito.

Il SAGA è un servizio pubblico gratuito al quale le giovani madri si rivolgono in momenti delicati come l’inizio della gravidanza e la nascita del bambino.  Come Asia, che dal momento in cui ha scoperto di essere incinta ha trovato nel SAGA un posto dove può rifugiarsi anche nei momenti più difficili del rapporto con il bambino, un posto dove non ci si sente mai giudicate e si può chiedere sostegno alla psicologa e alla neuropsicomotricista nel momento del bisogno.

Laura – nome di fantasia  è arrivata al SAGA piena di dubbi sulla sua gravidanza, non aveva una rete di supporto e si sentiva sola. Nel giro di due mesi, grazie al lavoro con le operatrici del SAGA, il suo stato d’animo e atteggiamento è cambiato, si è sentita capita e non più sola. Il progetto la accompagnerà per i primi due anni del bambino, sia dal punto di vista psicologico, sia medico, che materiale, qualora ne avrà la necessità.